Torino!!! Finalmente ce l’ho fatta… Era da tempo che volevo visitare questa città. E andare a trovare due amici conosciuti la scorsa estate durante il corso di fotografia di Franco Fontana: Giulia e Marco, lei runner che della corsa dice “è poesia”, lui potenziale runner, che del running dice è “fatica e sudore”.
Beh, il bello della corsa è proprio questo, ognuno di noi la vive in maniera differente.
Per quanto mi riguarda posso dire che ho sempre corso. Mio papà era ed è un fissato, che ha drogato le sue figlie di running. E oggi Silvia (mia sorella) e la sottoscritta non possiamo vivere senza, perché la corsa ci fa stare bene.
Così il mio incipit torinese non poteva che essere nel Parco del Valentino, un’area verde nel cuore della città, con un borgo medievale in realtà farlocco (costruito nell’Ottocento) e un magnifico castello. Quanti runners ho incontrato!!! E impavidi scoiattoli… che si avvicinano ai nostri piedi reclamando cibo. Ho corso 5 chilometri spingendomi fino ai Murazzi, i muraglioni ottocenteschi di difesa, posti lungo le rive del Po. Dopo una sosta per ammirare le scritte colorate che ricoprono quelli che un tempo erano i magazzini per le imbarcazioni (ora trasformati in locali notturni) e un gruppo di ciclisti intento a brindare con panettone e spumante, proseguo e arrivo nell’enorme Piazza Vittorio Veneto. Davvero gigantesca!!! Che impressione!!!
Ok, ora posso tornare in hotel per una doccia e la colazione.
E dato che il TomTom mi informa che ho bruciato oltre 500 calorie, posso concedermi qualcosa di buono… Waffles e pancakes?!? Vai! Quando li vedo nel piatto però un po’ tentenno. Sarà il caso di mangiare queste bombe caloriche?!? Sì, sì e li ricopro pure di cioccolata… O meglio di Nutella!!!! Del resto non avevo mai visto un barattolone del genere, alto più o meno mezzo metro.
Beh, la corsa mi fa sentire bene, genera tante endorfine e buonumore, ma una colazione così è in grado di resuscitare i morti… Certo bisogna concedersela ogni tanto, quando sappiamo che faremo tanta attività motoria (vi dico solo che in tre giorni ho camminato più di 40 km!).
Ora sono pronta per la Mole Antonelliana, il simbolo di Torino, con la sua vista mozzafiato sulla città e le Alpi, che non ho visto a causa della nebbia :-(, e il museo del cinema davvero interessante. Beh, ho fatto una coda di un’oretta, in piedi e al freddo. Per fortuna calzavo le scarpe da running, inseparabili compagne di viaggio. Qualcuno in fila si scoraggia e abbandona, anche perché gli addetti alla Mole, di tanto in tanto, dicono: “2 ore… 3 ore di fila” e accipicchia, non esagerate con i tempi di attesa!!! Alla fine siamo entrati, dopo neppure 60 minuti. E ne valeva la pena. L’ascensore trasparente è un viaggio (lampo) nella storia del cinema (dal neorealismo fino ai giorni nostri con Star Wars) e nella cupola progettata da Alessandro Antonelli.
Terminata la visita ci regaliamo il famoso bicerin… Ma dove?!? Nello storico locale che prende il nome dalla bevanda, Al bicerin appunto, (aperto dal 1763), di fronte al Santuario della Consolata (piazza della Consolata 5). Vi spiego che cos’è. Si tratta di una bevanda calda a base di caffè, cioccolato e crema di latte. Quando arriviamo c’è una fila lunghissima. Aiutoooooooo! Presto capisco il perché. Il locale è minuscolo (ci staranno una dozzina di persone), ma molto accogliente, con vecchi tavolini e sedie di legno scuro. Dopo mezz’ora siamo dentro. Ci sediamo attorno a un piccolo tavolino rotondo; la cameriera dice: “Lo sapete dove vi trovate?!?” Mmmmm… “Siete seduti nel posto di Camillo Benso Conte di Cavour”. Alzo lo sguardo e vedo l’immagine panciuta del Conte sopra la mia testa. A quanto pare era un habitué del locale e un grande estimatore della bevanda. Dopo poco arriva il bicerin! Pensavo si trattasse di bicchierino minuscolo invece… Ci hanno portato degli enormi bicchieri da cocktail.
Qui si conclude il mio breve ma intenso viaggio a Torino. Saluto Giulia, che dopo poco andrà a correre nel Parco del Valentino, e Marco che tra i propositi del 2016, mi assicura, ha messo anche l’esordio nel running.
Foto di Tommaso Gallini
Per correre ho indossato New Balance: giacca antivento viola e scarpe da running 880.