Vi presento “Acido lattico” e “Corsa e coscienza”

Saverio Fattori con Acido Lattico e Roberto Riccio con Corsa e coscienza - Foto di Pierluigi Benini

“Acido Lattico” e “Corsa e Coscienza”, sono due libri che ho avuto il piacere e l’onore di presentare la scorsa settimana alla libreria Ubik di Ferrara, alla presenza degli autori Saverio Fattori e Roberto Riccio.

E ora ve li racconto 🙂

Acido Lattico” di Fattori, casa editrice CN, è un romanzo noir d’ambiente sportivo: indaga il mistero di un suicidio e la faccia oscura dello sport professionistico. L’atletica leggera a livelli d’eccellenza è preparazione estenuante e dedizione assoluta. L’io narrante è una persona cinica e razzista, ossessionato dalla paura dell’insuccesso. Per esorcizzarla colleziona schede di giovani talenti “perduti” o martoriati da infortuni. Uno psicopatico con un’esistenza tetra… finché si imbatte in Clara, promessa dispersa del mezzofondo: il suo fantasma personale. Per sopportare nuovi carichi di lavoro, sognando le Olimpiadi, il protagonista supererà ogni remora etica. L’atleta è vittima, non carnefice. Il doping è la trasformazione del corpo, la performance atletica l’utopia della perfezione.

Un racconto cinico, a tinte grigio-scure, che non risparmia nessuno, e riguarda anche il nostro mondo, quello dei runners amatori, che l’io narrante in maniera impietosa dipinge così: “Inutile ingrossare la massa di perdenti nelle stracittadine o nella maratona di New York. Pecore indottrinate da una vaga idea di salutismo e competizione co se stessi (…)“.

Per fortuna c’è qualche spiraglio di luce, ad esempio quando viene ricordato un atleta che ebbe la forza di dire no al doping: “Era arrivato a correre gli ottocento metri in 1’44”, senza ricorrere al doping (…). Qualcuno gli propose un aiuto. Testosterone. Non accettò e raccontò tutto a un giornalista”.

Insomma un libro che si legge tutto d’un fiato, con una narrazione incalzante e con alcuni colpi di scena, che mixa personaggi reali (senza mai inserire i nomi) ad altri fittizi, offrendo uno spaccato preciso di ciò che era ed è il doping. Per capirne la brutalità e prenderne le distanze.

Da sx Roberto Riccio e Saverio Fattori – Foto di Pierluigi Benini

Corsa e coscienza”, casa editrice Io e Te, di Riccio  è un libro introspettivo che esplora l’essere umano o meglio l’io più profondo, attraverso la corsa. Si parte dagli inizi, quando l’autore comincia a correre per restare in forma e per ritagliarsi un momento tutto suo per ascoltare la musica. Per poi passare alla prima gara non competitiva, quindi alla maratona, e a competizioni molto impegnative off road come la Transgrancanaria, la corsa di 45 km che si sviluppa su sentieri vulcanici. E arrivare ad affrontare  il Cammino di Assisi di corsa e in solitudine.

Il suo è un continuo alzare l’asticella, un mettersi alla prova, ma anche uno studiarsi e studiare chi ha indagato l’essere umano.

E mentre racconta il suo “viaggio” interiore nella corsa, c’è l’abbandono della professione: “Con l’arrivo del 2019 e l’abbandono dell’avvocatura ebbe inizio un biennio eccezionale dal punto di vista della corsa e assai stimolante: trascorrevo molto tempo studiando libri di diversa estrazione sull’essere umano, sulla vita e sullo sviluppo della coscienza, testando anche varie tecniche…”.

Un libro autobiografico che parla di Roberto, che può essere la storia di ognuno di noi: l’insoddisfazione per la vita attuale, nonostante sia una vita di successo, il coraggio di cambiare, la voglia di mettersi nuovamente alla prova, in altri campi e con altri obiettivi. Obiettivi forse più profondi, o forse semplicemente più consapevoli e veri.

La presentazione alla libreria Ubik di Ferrara – Foto di Pierluigi Benini

Grazie a Ubik per avere organizzato l’incontro e naturalmente grazie agli autori, Saverio, Roberto e alla moglie Chiara, mi è sembrato di conoscervi da sempre!
Spero di ritrovarvi ancora, meglio se ai nastri di partenza di una gara! E grazie anche a chi c’era e ha posto domande interessanti agli autori!

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Un abbraccio e buone corse!

Irene