Ho esplorato la Grotta del Gelo!
Dove ci troviamo? In Sicilia, alle pendici dell’Etna, a quota 2043 metri s.l.m.
La Grotta del Gelo, è considerata la riserva con ghiaccio perenne più a Sud d’Europa.
Si tratta di una cavità di scorrimento lavico che si è creata in seguito all’ eruzione del vulcano avvenuta nel 1614-1624.
Una grotta con un’importante pendenza e un ingresso a imbuto, che probabilmente proprio per l’inclinazione e le proprietà coibentanti della pietra lavica, riesce a mantenere al suo interno una temperatura costante che permette al ghiaccio di non sciogliersi ma di permanere tutto l’anno, anche nel periodo estivo.
COME RAGGIUNGERE LA GROTTA DEL GELO
Per raggiungere questo incredibile luogo mi sono affidata al CAI di Linguaglossa e a Nino Vecchio del team di Etna Trail, perché occorre conoscere bene l’area, ed essere adeguatamente attrezzati per scendere in totale sicurezza (si scende con attrezzatura e corde).
Punto di partenza: Piano Provenzana (Linguaglossa), stazione sciistica sul versante Nord dell’Etna, a quota 1.800 metri, dove abbiamo lasciato l’auto (c’è un ampio parcheggio).
Abbiamo mangiato un cornetto dolce (offerto dal CAI) e poi siamo partiti imboccando il sentiero Monte Nero, realizzato all’interno della frattura eruttiva del 2002 e flussi lavici del 1923. Superate le diverse colate laviche siamo giunti nel bosco, abbiamo attraversato la rigogliosa Faggetta di Timparossa dove si trova un piccolo rifugio, e all’improvviso ci siamo ritrovati sui flussi lavici del 1947 e del 1614-1624. Questi flussi più antichi hanno creato diverse e curiose forme: a corda, a lastroni, a dammusi, e globulari chiamati “Monte dei Morti”. Non vi devo spiegare perché si chiama così…
Dopo circa 10 chilometri di cammino siamo giunti all’ingresso della Grotta per metà coperta di neve. Ero davvero emozionata perché non sapevo che cosa aspettarmi ed ero curiosissima.
Abbiamo indossato i ramponcini, il caschetto, e la frontale e abbiamo iniziato a scendere al suo interno.
Il team del CAI ha fissato al soffitto una corda che abbiamo usato per scendere fino alla parte terminale della grotta, calandoci pian piano, calpestando una grande lastra ghiacciata simile a un laghetto di montagna. La meraviglia è stata tanta perché sotto ai piedi avevamo uno specchio di colore azzurro chiaro, mentre le pareti erano impreziosite da stalattiti e stalagmiti glaciali.
La grotta è piccolina e la discesa è abbastanza veloce, anche se si deve fare con molta accortezza. Siamo quindi risaliti e rifocillati con un pranzetto veloce al sacco, quindi abbiamo fatto ritorno di buon passo a Piano Provenzana.
Un grazie di cuore al CAI di Linguaglossa che ha organizzato l’escursione, davvero impeccabile dal punto di vista organizzativo, e un grandissimo grazie a Nino Vecchio che mi ha accompagnata e scortata al ritorno andando alla velocità della luce (avevo il volo alle 20 dello stesso giorno) raccontandomi tutto sulla misteriosa Grotta!
INFORMAZIONI UTILI
KM: 20 KM A/R
Difficoltà: EE
Quota massima: 2043 mt s.l.m.
Dislivello: 570 mt.
Cosa portare: caschetto, ramponcini, frontale, giacca a vento, un cambio intimo, scarpe da trekking, pranzo al sacco, crema solare, cappellino con visiera.
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Spero che il mio racconto “sudato” vi sia piaciuto.
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Un abbraccio e buone corse 🙂
E di seguito una carrellata di foto relative all’escursione alla Grotta del Gelo!