Vivere a Venezia o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro – Peggy Guggenheim
Correre a Venezia, in occasione della Venice Marthon, è magia pura, perché corri tra cielo, acqua e terra, ma anche tra arte, storia e tradizione. E ti senti fortunata perché per alcune ore la città lagunare più famosa del mondo è tutta per noi runners.
Ho scelto di correre la UYN 10K, con partenza alle 8.30 dal Parco San Giuliano di Mestre. Tutto bene se non fosse per la sveglia mattutina alle 5.30, dato che la partenza della navetta era prevista per le 6.40. Ma se non fossimo giunti allo start così presto, non avremmo potuto consegnare le sacche e ritrovarle prontamente a fine gara.
Com’è andata?
Dopo una partenza rallentata in cui abbiamo tutti camminato, finalmente dopo circa cinquecento metri, abbiamo iniziato a corricchiare e poi a correre. Al mio fianco? Claudia, una giornalista che lavora nel settore della moda, che ho conosciuto in occasione della “Running Experience by Uyn”. Con lei sono entrata subito in sintonia, e dopo qualche ora era come se la conoscessi da sempre. E quante chiacchiere, ma se trovi una persona che è curiosa come te e ha tanti interessi in comune con te, non te la lasci scappare!
Così, forse la magia del luogo, o il potere delle chiacchiere, mi hanno permesso di spingere sulle gambe senza che neppure me ne accorgessi.
E allora via sul Ponte della Libertà, per poi entrare nell’area portuale e nel centro storico. Costeggiando il Canale della Giudecca fino a Punta della Dogana, per poi attraversare il Canal Grande grazie a un ponte galleggiante lungo quasi 170 metri, messo a punto appositamente per la manifestazione. E quando mai ti succede di correre su un ponte che collega due sponde che potresti raggiungere solo in traghetto o in gondola, che dopo poche ore sparisce?!?
E il passaggio in Piazza San Marco, che abbiamo potuto percorrere interamente (l’acqua alta questa volta non ci ha messo lo zampino), tra il Campanile, il Palazzo Ducale e la Basilica, con i suoi monumentali archi e gli oltre mille metri quadrati di tessere di mosaico fatte con la foglia d’oro di cui è rivestita. Poi via fino a Riva Sette Martiri verso il traguardo.
Dammi un 5 Claudia! Medaglia al collo e ristoro.
E ora ci possiamo gustare gli arrivi delle altre gare in programma per la Venice Marathon: 21K e Maratona.
Con l’emozionante arrivo del primo uomo in maratona, Solomon Mutai, che stabilisce il nuovo primato della gara, 2h08’10”, limando di 3 secondi il precedente record (2h08’13”) risalente al 2009, appartenente al keniano John Komen.
In campo femminile il gradino più alto del podio è andato alla keniana Lucy Karimi in 2h28’12”.
Con cosa ho corso?
Con un outfit Uyn, title sponsor della Venice Marathon: t-shirt, pantaloncini e calze.
La maglia UYN, del colore del mare e del cielo, altamente tecnica, leggera, super morbida e soprattutto, nonostante avessi sudato parecchio vista l’alto tasso di umidità, è in grado di farti sentire la pelle asciutta. Ma non è un caso, nella zona del petto e della schiena, UYN ha introdotto la tecnologia COOLVENT, con la struttura del tessuto che presenta una serie di micro-canali che assicurano un flusso d’aria costante al corpo in grado di assorbire rapidamente il sudore. E nell’area strategica del sottomanica, il sistema DRYLIGHT garantisce la massima ventilazione per un comfort elevato anche durante sforzi prolungati.
Chi ha corso a Venezia? C’è qualcosa in particolare che ti ha colpito?
Fammi sapere.
Ci vediamo a Venezia il prossimo 22 ottobre!
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Un abbraccio e buone corse!
Irene
Foto di Mattia Ragni