Fiume colorato per la Dash to the Finish Line

Wowwwwwww!!!! 5 km, dal palazzo delle Nazioni Unite a Central Park. È la Dash to the Finish Line, la corsa che precede la TCS new York City Marathon.

Cerimonia di apertura con il gruppo Born2Run

Il gruppo di Born2Run alla cerimonia di apertura della 42 km – Foto PBenini

Questa mattina mi sono svegliata ben prima dell’alba, alle 4 e poco più gli occhi erano già aperti e non ne volevano sapere di richiudersi. Così sono scesa dal letto, mi sono vestita con calma e diretta in un Deli alla ricerca di qualcosa di commestibile. Alla fine ho optato per la cosa che mi sembrava meno pesante: un bagel (una grossa pasta rotonda con il buco in mezzo) ricoperto di semi di papavero e un caffè americano small (per gli standard USA e big per i miei).

Orami è ora… Tra poco si corre… Si parte dalla First avenue, poi si devia sulla 42a, sull’ampia Sixth avenue per poi confluire nel polmone verde della city.

Un’onda coloratissima e infinita, nella quale era presente anche un nutrito gruppo di Born2Run, ha invaso le strade di New York, chiuse al traffico per l’occasione. Chi guidava il gruppo dei Nati per correre? Stefano Baldini, in compagnia della figlia Alessia, contento di saggiare la corsa internazionale e pronto a correre la maratona.«Domani correrò con un atleta del gruppo – ha spiegato – che va al mio stesso ritmo di gara. L’idea è di terminarla sulle 2h50’».

TCS NEW YORK CITY MARATHON - RUNNING POST

Un momento della Cerimonia a Central Park – Foto Benini

 

Ho seguito anche io la gara non competitiva, camminando di buon passo, fermandomi di tanto in tanto per immortalare i personaggi più strani che vi partecipavano. I più singolari? Un gruppo di giapponesi vestiti con una tutina bianca aderente e dei copricapi con i piatti tipici della loro terra come sushi, zuppe e altre specialità.

Uno spettacolo, con i runners provenienti da tutto il mondo a sventolare la bandiera della propria nazione, che ha fatto seguito alla cerimonia di apertura della maratona la sera prima. Gli atleti vestiti in abiti tradizionali e i colori del proprio paese, hanno sfilato al tramonto sotto il traguardo della 42 km, al cospetto del regista, scrittore e attore Spike Lee, sorridente e perfettamente a proprio agio nei panni del gran cerimoniere. «Non ho mai corso una 42 km- ha detto – ma sono felice di rappresentare New York e la sua maratona».

Ora attendo la riunione tecnica pre maratona, con consigli da parte di chi l’ha corsa tante volte: Stefano Baldini, Laura Fogli, Fulvio Massini e due special guests.

Di chi si tratta?

Del top runner Andrea Lalli, allenato dal Campione di Atene 2004 da circa 5 mesi, alla sua prima maratona newyorkese, e dell’atleta paralimpica, nonché vincitrice di “Ballando con le stelle”, Giusy Versace.

«Sono a New York per “Save the Dream” – mi ha spiegato Giusy, emozionata allo start della Dash to the Finish Line e giunta a New York direttamente da Doha dove ha disputato i Mondiali Paralimpici di atletica -, programma internazionale che promuove i veri valori dello sport. Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti i runners che domani parteciperanno alla maratona. E ricordo loro che correranno anche per chi non può farlo».

 

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