Ho corso il Cima Tauffi Trail…
Era da un po’ di tempo che non scrivevo del mio weekend di corsa. Il motivo è semplice, nell’ultimo periodo non ho partecipato a gare e parlarvi dei faticosi e caldi allenamenti ferraresi, non è così interessante.
Però sabato ho gareggiato ed eccomi a parlarvi del sorprendente Cima Tauffi Trail; tre le distanze: 60 km (per 4000 metri di dislivello), 35 km (2000 di dislivello) e 12 km (450 il dislivello). Ho optato per lo short insieme a un gruppetto di amici appassionati della Polisportiva Quadrilatero, alcuni dei quali, come Micaela, erano alla loro prima esperienza.
Il percorso?!?
Molto panoramico, si sviluppava nei dintorni di Fanano (Appennino Modenese); un anello immerso nel verde, fatto di asfalto, careggiata e single track, che prevedeva tanta salita (il mio gps ha registrato un dislivello ben maggiore dei 450 metri dichiarati) e poca discesa (come piace a me).
Unica pecca?!? La segnaletica, in alcuni punti mancava la fettuccia bianco-rossa o era posizionata in modo poco visibile, così che più volte ho rischiato di sbagliare strada e, come me, hanno fatto molti altri.
E poi il ristoro, troppo esiguo e dopo soli 4 km (il mio consiglio? Metterne almeno un secondo perché anche se si fa il trail corto corriamo per oltre 1h 30′, oppure uno più ricco verso il 7°-8° km).
Ma detto questo sicuramente lo ripeterei, per lo scenario e la varietà del manto su cui si corre che ti fa divertire un sacco, nonostante la fatica.
Bello è stato gareggiare insieme a Mirko, conosciuto in gara, che ha iniziato a correre un anno e mezzo fa dopo avere scoperto di avere il diabete di tipo 1, quello che ti costringe a fare delle iniezioni di insulina più volte al giorno. La corsa, mi ha spiegato, che lo aiuta a tenere sotto controllo la glicemia.
Un ragazzo tenace e forte, che sarebbe potuto arrivare prima di me, ma ha preferito guidarmi fino alla fine.
E quando ormai pensavamo fosse finita, ci aspettava un arrivo in verticale, e non sto scherzando, che ci ha proiettati direttamente nella piazza del paese. Ultimo sforzo, transitiamo sul tappeto rosso che tanto mi ha ricordato l’UTMB (mi sa fosse per i concorrente della 60 km, arrivati parecchie ore dopo di noi).
Dopo qualche minuto arrivano anche Micaela e papà Fabio, che non è in forma come al solito visto che è reduce da una ferrata. Mentre Paola e Luca hanno volato e sono già al ristoro.
Questo è stato il mio weekend id corsa; oggi ho i quadricipiti un po’ indolenziti, ma con un po’ di corsetta leggera e bici mi riprenderò!
COMA AFFRONTARE GARE DI TRAIL-RUNNING
Qualcuno mi ha chiesto come affronto i trail, ecco 6 semplici regole che metto in atto per cercare di affrontarli al meglio:
- Quando la salita si fa sentire non corro ma cammino, perché faccio meno fatica e spendo meno energia.
- In salita cerco di fare delle falcate ampie.
- Non uso i bastoncini perché non sapendoli usare bene rischierei di disperdere delle energie facendo un movimento errato con le braccia.
- In discesa, soprattutto se siamo su single track, cerco di fare delle falcate corte ma rapide, così da affaticare un po’ meno i muscoli.
- Guardo sempre per terra mentre mi muovo, se voglio ammirare il panorama mi fermo. L’ho imparato dopo essere caduta due volte lo scorso anno.
- L’attenzione nei trail deve essere sempre altissima, anche quando ormai il più è fatto, perché sei stanco e una minuscola pietra o sasso può farti inciampare, proprio come è successo a me.
Tu hai gareggiato? O hai in mente di partecipare a qualche corsa in natura? Per favore fammi sapere così magari ci troviamo e condividiamo un po’ di chilometri insieme 🙂