Alla scoperta della Valtellina

Mai avevo pensato alla Valtellina come a una destinazione dove trascorrere un intero weekend. E invece… È un posto talmente ricco e ospitale che ho deciso di tornarci al più presto!

Perché devo vedere, correre e “degustare” ancora tanto.

La Valtellina è ottimo vino, fine ed elegante grazie al clima favorevole di cui gode la valle, è buon cibo con i piatti della tradizione fatti per lo più di grano saraceno, è sport grazie al Valtellina Wine Trail che ho corso e mi ha portato alla scoperta di un paesaggio incredibile fatto di terrazzamenti vitati, cinti da muretti a secco (ben 2500 km se allineati!).

 

Siete pronti per scoprire la Valtellina insieme a me?

 

SONDRIO

Come base ho scelto Sondrio, capoluogo della Valtellina, comune di circa 20 mila abitanti, con la sua alta Torre (Torre Ligariana) che sorge al centro della piazza e il cuore più antico, il quartiere Scarpatetti, con le corti rustiche e le antiche case contadine con ballatoi di legno, e il Museo Valtellinese di Storia e Arte.

 

MUSEO VALTELLINESE DI STORIA E ARTE - RUNNING POST

Eccomi al Museo Valtellinese di Storia e Arte nel cuore di Sondrio

 

Naturalmente non ho mancato di visitare il museo; istituito nel 1947, sorge all’interno di un antico palazzo, con un portale bugnato che porta in un piccolo cortile scandito da colonne in pietra. Suddiviso su più piani, qui si trovano le testimonianze della storia locale, con oltre ottocento fogli tra incisioni, disegni a bozzetto e a olio, opere di grande formato, arredi, documenti, inventari, dipinti e mobili antichi.

 

Ho alloggiato all’Hotel Vittoria, un albergo 4 stelle a gestione famigliare, dove la gentilezza è di casa e dove la proprietaria prepara per i suoi ospiti delle squisite torte fatte in casa: di grano saraceno e mirtilli, cioccolato, mele, ananas, spezie, e poi plum-cake giganti, crostate, strudel e chi più ne ha più ne metta.

 

COLAZIONE HOTEL VITTORIA - FOTO RUNNING POST

La magnifica colazione dell’Hotel Vittoria di Sondrio

 

La cena pre gara l’ho fatta al ristorante Petrus, nel cuore di Sondrio. Un locale molto curato, illuminato da una luce tenue e calda come piace a me, e con accoglienti tavoli fatti di legno massiccio di colore chiaro.

È il posto giusto per te se come me ami il pesce (i proprietari hanno altri locali a Lampedusa e Milano).

Ho mangiato degli involtini di rana pescatrice adagiati su un letto di pomodoro, una caponata di zucca e paccheri conditi con ricotta, pomodorini e granella di pistacchio. Gusto e leggerezza, giusto mix pre gara!

 

RISTORANTE PETRUS DI SONDRIO - FOTO RUNNING POST

 

VALTELLINA WINE TRAIL

Sono appassionata di corsa e amo anche il buon vino (sono quasi sommelier e in famiglia ho marito e papà che lo sono), per cui non potevo mancare al Valtellina Wine Trail.

Ho scelto il trail più corto, quello di 12,5 km per circa 600 metri di dislivello, con partenza alle 10 del mattino da Castione (a una manciata di km da Sondrio), ma c’è anche la 21 e la 42 con partenza nel pomeriggio per godere del tramonto (nuvole permettendo).

La mia corsa? Sassella Trail, che prende il nome dall’area vinicola in cui si snoda, una zona che gode di un clima particolare grazie al vento tiepido che nel pomeriggio spira dal lago di Como, regalando più “morbidezza” e “rotondità” ai vini.

VALTELLINA WINE TRAIL 2018 - FOTO RUNNING POST

 

E che dire, non immaginavo che fosse così bello e divertente correre su e giù per i filari vitati (a tratti è stata anche molto dura), in questo periodo dell’anno ammantati di un bellissimo colore giallo ocra (caratteristica unica delle foglie di Nebbiolo nel periodo autunnale, a differenze degli altri vitigni le cui foglie si tingono di rosso), e transitare all’interno delle cantine che offrono non integratori, ma bensì bicchieri di vino rosso!

Valtellina Wine Trail 2018 - Foto Running Post

 

Sono pronta per l’assaggio! Certo dipende da come vogliamo interpretare la gara, se vuoi correre per il tempo meglio degustare a fine corsa, ma se vuoi prendertela con comodo allora fermati perché vale davvero la pena.

Non so dirvi ma quando è arrivato il tappeto rosso che segnava gli ultimi metri di gara mi è dispiaciuto in po’. Ma come, sono già arrivata?!? Così ho deciso, il prossimo anno correrò il trail di 21km!

PASSAGGIO IN CANTINA, VALTELLINA WINE TRAIL 2018 - FOTO RUNNING POST

 

VALTELLINA WINE TRAIL - FOTO RUNNING POST

 

Valtellina Wine Trial - Foto running Post

 

Il Valtellina Wine Trail Party a base di pizzoccheri

Il Valtellina Wine Trail Party a base di pizzoccheri e bresaola DOP

 

CANTINA MARSETTI 

Dopo la gara la prima cantina che ho visitato è stata la Cantina Marsetti, posta nel quartiere Scarpatetti.

Il complesso risale al Settecento e parte dello stabile è avvolto da una secolare vite da cui pendono dei magnifici grappoli d’uva dorata.

Si scende negli ambienti interrati dove viene lavorato il prezioso nettare; manca il fiato a causa del processo di fermentazione (la vendemmia è stata fatta due settimane fa) che sprigiona anidride carbonica, ma è così incredibile. Alte botti in legno di castagno mi circondano, mentre migliaia di bottiglie accatastaste l’una sull’altra (la cantina ne produce 50 mila) aspettano di trasformarsi nel prezioso nettare, e poi un piccolo vano pieno di ragnatele e polvere dove giacciono bottiglie, pensate, del 1904!!!!

Antichi vini della Cantina Vasetti - Foto running Post

 

Il viaggio in questo luogo magico prosegue con la degustazione di otto vini tra cui ho particolarmente apprezzato un Valtellina Superiore DOCG del 2006.

 

Cantina Vasetti, SONDRIO - FOTO RUNNING POST

 

CASA VINICOLA MASETTI - FOTO RUNNING POST

 

CASA VINICOLA NERA

La seconda cantina è stata la Casa Vinicola Nera, in località Chiuro. 35 ettari di vigneto di proprietà, raccolti e consolidati negli anni da Pietro Nera, che produce circa 600 mila bottiglie di vino all’anno, insieme alla cantina Caven di proprietà dei figli.

Dal DOC rosso di Valtellina ai D.O.C.G., fino al famoso Sforzato ottenuto da uve di nebbiolo passite.

Una cantina che mi è piaciuta al primo sguardo, con i suoi muri in pietra e le grandi vetrate così accoglienti.

Ma prima di entrare e degustare ho dato uno sguardo da vicino ai filari vitati di una zona particolare: l’Inferno. Il nome Inferno, mi ha spiegato Francesco del reparto Commerciale della Cantina Nera, è di fantasia; qui i vigneti crescono a pendenze superiori al 60-70 per cento, e i muretti a secco prendono un calore diverso rispetto ad altre aree che di notte rilasciano sulla vigna, regalando così al vino una nota più minerale, più strutturata.

 

Zona dell'Inferno della Casa Vinicola Nera - Foto Running Post

 

Francesco della Casa Vinicola Nera - Foto running Post

Eccomi con Francesco della Casa Vinicola Nera, che spiega come avviene la produzione del pregiato vino

E qui, come in tutto il lato della Alpi Retiche, la vendemmia viene fatta a mano: ben 1200 le ore di lavorazione all’anno, contro le 400-500 che occorrono in altre aree collinari d’Italia o alle 200-300 della pianura.

Se ci pensate è davvero un lavoro incredibile e per farlo occorre, proprio come nella corsa, tanta passione, dedizione e cuore.

Ora però è tempo di portarvi con me a degustare tre i vini scelti: un nebbiolo vinificato in bianco e chardonnay (La Novella), Valtellina Superiore DOCG Le Coppelle, e lo Sforzato, abbinati a bresaola, Taróz, un purè di patate arricchito di fagiolini, cipolla, burro d’alpeggio e Casera DOP, e poi polenta cropa fatta con la farina di grano saraceno e panna, e i chiscioi, delle frittelle di grano saraceno preparate dalle sapienti mani dello chef del Ristorante San Carlo (si trova accanto alla cantina Nera).

Casa Vinicola Nera - Foto Running Post

 

Irene Righetti presso la Casa Vinicola Nera - Foto Running Post

Beh non potevo lasciarmi scappare questa splendida bottiglia di Valtellina Superiore DOCG “Inferno”

 

Il mio viaggio termina qui, spero che vi sia piaciuto e se decidete di andare in Valtellina fatemi sapere com’è andata, sono certa che vi piacerà da morire!

 

Le fotografie sono mie e di Tommaso Gallini

 

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