Sognando (e correndo) per le Langhe

Si sogna, si corre, si cammina, si gusta dell’ottimo cibo e si sorseggia un vino prelibato. Nelle Langhe è possibile, un territorio che non conoscevo e che ho scoperto in un caldo fine settimana insieme a Tommaso, mio marito.

Le Langhe, spiega Wikipedia, è un territorio del basso Piemonte, situato tra le province di Cuneo e Asti ed è costituito da un esteso sistema collinare.

Colline dolci, mai troppo alte che puoi accarezzare con lo sguardo, che vanno dai 600 agli 800 metri circa, e invitano ad essere ammirate nella loro infinita dolcezza. Non a caso, nel 2014, questo luogo è stato ufficialmente incluso, insieme a Roero e Monferrato, nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità.

 

LA TENUTA MONSORDO BERNARDINA E LA CASA DELL’ARTISTA

Ma partiamo dall’inizio… L’arrivo in una delle aree più belle della regione, San Cassiano d’Alba, dove si trova la Tenuta Monsordo Bernardina, sede storica dell’azienda Ceretto, e anche il luogo dove si trova la Casa dell’Artista. Un antico casolare con vista sui vigneti dove, nel periodo autunnale, è possibile osservare gli uomini al lavoro tra i filari.

Un posto che non ha nulla di regale, eppure nella sua essenzialità c’è tanta grandezza. Alleggerita di ogni orpello, la struttura si è fatta ariosa, per lasciare spazio allo spazio, e diventare parte della natura, delle colline, e delle vigne. Una casa meravigliosa nella sua semplicità apparente.

Già la semplicità, una gran cosa, ed è una qualità che apprezzo sempre.

In questa dimora dipinta di rosa pallido, vi hanno soggiornato Marina Abramovich, Francesco Clemente, Kiki Smith e molti altri artisti che – sono certa – proprio come è successo a me, con difficoltà se ne saranno separati.

E il nostro tour nelle Langhe inizia proprio dalla Casa dell’Artista, in compagnia del Signor Bruno Ceretto, che ci ha accompagnati in un percorso lungo 8 chilometri.

Prima però vi presento la nostra guida d’eccezione, il Sig. Bruno, una persona speciale che possiede tutte quelle qualità che ho sempre apprezzato: il sapere, l’intelligenza, l’arte dell’affabulazione, e la semplicità. Quest’ultima è una qualità davvero molto rara, che si nota immediatamente, e crea subito sintonia.

Pensate che Bruno Ceretto, oltre ad essere un grande imprenditore del vino, in Piemonte ma forse anche altrove è considerato una celebrità; basti pensare che nel 1986 “The Wine Spectator”, la più influente rivista americana del mondo del vino, gli ha dedicato la copertina insieme al fratello Marcello, chiamandoli “The Barolo Brothers”.

Eppure questo signore dagli occhi che scappano perché troppo desiderosi di cogliere ogni sfumatura del mondo, è rimasto autentico. Forse perché chi sa di essere non deve dimostrare nulla e può permettersi di restare sé stesso. Ed è un amante dello sport; è stato un ottimo atleta di salto in lungo (anche se a dire il vero il fratello l’ha sempre battuto) ha giocato a tennis e a golf, e ha corso parecchio partecipando alla maratona di Parigi e sfiorando quella di New York (Leggi anche il mio articolo per “La Gazzetta dello Sport”).

Oggi si allena in palestra 5 giorni su 7, macinando almeno cinque chilometri al giorno sul tapis roulant e dedicando mezz’ora agli esercizi a corpo libero. Perché è consapevole che la mente per rimanere sana deve albergare in un corpo in forma.

La Casa dell’Artista

La Casa dell’Artista circondata dai vigneti della Famiglia Ceretto

Il Sig. Bruno Ceretto nell’ampia cantina dove si conservano le preziosi botti di Barolo, presso la Tenuta Monsordo Bernardina

IL WINE TREKKING

Ma è tempo di partire per il Wine Trekking, un percorso di circa 4 km che abbraccia la tenuta e ci porta alla scoperta delle colline di Nebbiolo, vitigno autoctono di bacca nera, capace di regalare preziosi vini come Barolo e Barbaresco.

La nostra passeggiata però si allunga e ci conduce fino alla cima della collina più alta della famiglia Ceretto, da cui si ammira la bellezza del territorio langarolo e su cui un giorno nascerà un luogo molto speciale, di cui non possiamo svelarvi i particolari.

Per poi terminare alla Casa dell’Artista, con un brunch improvvisato a base di caffè e torta di nocciole fatta niente meno che dallo chef stellato Enrico Crippa.

Il Wine Trekking con partenza dalla Tenuta Monsordo Bernardina

 

E tra una camminata e una corsa si degusta il Barolo alla Cantina Bricco Rocche.

LA CAPPELLA DEL BAROLO

E poi via, questa volta in auto, alla Cappella del Barolo.

Una chiesetta sconsacrata, la Madonna delle Grazie, acquistata nel 1976 dalla famiglia Ceretto e trasformata in un’opera d’arte dagli artisti Sol Lewitt, che si è occupato della parte esterna, e David Tremlett che ha realizzato gli interni.

Un arcobaleno in mezzo ai vigneti, capace di regalare il buonumore a chiunque, e non a caso questo è uno dei luoghi più instagrammati d’Italia.

Eccomi alla Cappella del Barolo insieme al Sig. Bruno Ceretto e a Tommaso, mio marito.

Un particolare della Cappella del Barolo.

 

IL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR

Sosta contemplativa e poi via al Castello di Grinzane Cavour. Edificato attorno alla metà dell’XI secolo in cima a una collina, la fortezza domina con la sua bellezza e l’architettura il panorama delle colline di Langa, oggi patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO con i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Nei secoli, il Castello è appartenuto a varie famiglie nobili piemontesi, tra le quali i Conti Benso di Cavour, il cui più noto esponente è stato Camillo Benso, celebre eroe del Risorgimento, che soggiornò al Castello e fu sindaco del piccolo borgo di Grinzane. All’interno troviamo il Museo delle Langhe, dei cimeli Cavouriani e l’Enoteca Regionale Piemontese.

Ci spostiamo poi alla Cantina Bricco Rocche, a Castiglione Falletto, dove si trova il Cubo, ovvero una struttura che è allo stesso tempo un punto panoramico, centro geografico della zona del Barolo che offre una vista a 360 gradi sulle vigne, e un’attrazione in sé, con la sua architettura imponente ma in simbiosi con l’ambiente dato che è trasparente, per non togliere la scena al paesaggio circostante.

E il nostro tour giunge al termine tra queste dolci colline.

 

RISTORANTE PIAZZA DUOMO

Ci prepariamo per la cena nel ristorante Piazza Duomo, il tristellato di Alba.

Entriamo nella magnifica sala rosa dipinta dall’artista Francesco Clemente e ci accomodiamo in un tavolo rotondo attendendo con trepidazione di scoprire che cosa ci verrà servito (per un’esperienza particolare è possibile accomodarsi, sempre che ci sia disponibilità, nella saletta trasparente allestita all’interno della cucina di chef Crippa, per ammirare “live” le preparazioni dei piatti).

Ed è un tripudio di sapori, colori, forme e consistenze, dove nulla è lasciato al caso. Ogni cosa è studiata e composta in maniera precisa, quasi chirurgica. Per regalare gioia alla vista e poi al palato. Perché qui il cibo è considerato una vera opera d’arte, che esplode nelle papille gustative del commensale regalandogli un’esperienza unica.

La materia prima è selezionatissima e in parte prodotta dal ristorante, grazie all’orto di Crippa, così lo ha definito il Sig. Bruno, dove si coltivano oltre agli ortaggi circa quattrocento specie vegetali, tra botaniche e orticole, seguendo una ricerca costante su piante edibili e sementi provenienti da circuiti il più possibile locali e certificati. Un team di ingegneri ha dato vita alla grande serra che racchiude l’orto, così che il ristorante Piazza Duomo si possa approvvigionare tutto l’anno.

In questo spazio verde crescono le erbe e i fiori che ho ritrovato nell’insalata 21, 31, 41, 51… il cui nome indica il numero di piante e fiori che la compongono, un numero che può variare secondo la stagionalità. Quando inizi a gustarla, rigorosamente servendoti non della forchetta ma di un’apposita pinza, senti il sapore vero di ogni singola fogliolina (in cima non è condita), poi passi via via a note più croccanti, e alla parte condita (con olio aromatizzato alle erbe, aceto di barolo, sesamo bianco e nero, alghe nori e zenzero condito con un po’ del suo succo), per terminare bevendo il dashi (un brodo giapponese) che si trova “nascosto” nel sottopiatto.

Una cena indimenticabile, accompagnata da preziosi vini (nell’ordine Nebbiolo, Barbaresco e Barolo), conclusasi con un saluto in cucina allo chef Crippa e alla sua brigata.

E con un abbraccio sincero e spontaneo al Sig. Bruno.

Un grazie di cuore a Roberta, per averci fatto conoscere un papà così speciale.

 

Risotto all’aglio Orsino, Ristorante Piazza Duomo.

 

L’insalata 21, 31, 41, 51…di Enrico Crippa, un tripudio di colori, sapori e consistenze.

 

L’orto di Crippa, come lo chiama il Sig. Bruno Ceretto, dove si coltivano i prodotti che vengono utilizzati nel piatti del ristorante Piazza Duomo.

 

INFO UTILI

 

  • La Tenuta Monsordo Bernardina, a San Cassiano, è la sede e la cantina principale della famiglia Ceretto dove è possibile degustare del prelibato vino. Le visite sono disponibili solo su prenotazione, ma sono aperti come punto vendita tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18, per acquisti di vini della cantina Ceretto, della distribuzione Terroirs e di prodotti dolciari del Laboratorio Relanghe (imperdibili la Torta alle Nocciole, e il tartufo dolce d’Alba extra fondente, avvolto da una sottile polvere di cacao, si scioglie in bocca aggiungendo la croccantezza delle nocciole Piemonte I.G.P:). La visita guidata della cantina con degustazione di 4 vini, tra cui il Barolo Classico DOCG partono da Euro 40 a persona.

Per informazioni: visit@ceretto.com, telefono 0173 268033.

 

  • Il Wine Trekking, che ho fatto di corsa prima di rientrare a casa e che potrete fare semplicemente camminando se preferite, consiste in una passeggiata tra i vigneti attorno alla Tenuta Monsordo Bernardina, dove si trova anche L’Acino, una bolla sospesa sul paesaggio di Langa, che di sera si illumina di diversi colori. Il percorso è liberamente accessibile in autonomia ogni giorno dalle 10:00 alle 18:00, e non necessita la prenotazione o il pagamento. Una segnaletica informativa vi accompagnerà nel tour a piedi, per scoprire il senso della famiglia Ceretto per l’agricoltura e la viticoltura sostenibile.

 

  • Sentiero Barolo – La Morra – lunghezza 12 km circa. È il percorso bellissimo, tra le colline e le vigne dove si produce il Barolo, il vino preferito da mio marito. Si passeggia       scorgendo antichi poderi, noccioleti e qualche casetta tipica. Questo percorso ad anello, consigliato da Cuneo trekking, tocca alcune frazioni di La Morra, tanti poderi, splendidi vigneti e passa per la cappella del Barolo. Se volete potete iniziare l’escursione proprio dalla stupenda cappella del Barolo. Nel weekend la strada che porta alla cappella è chiusa al traffico. Se provenite da Barolo dovrete lasciare l’auto in località Garbelletto, da lì alla cappella sono circa venti minuti a piedi, poi potete proseguire e fare il percorso ad anello consigliato.

 

  • Se volete gustare i sapori del territorio, nella piazza principale di Alba trovate La Piola, della famiglia Ceretto. Una cucina locale, semplice e curata, che va di pari passo con le stagioni per cui cambia in continuazione, e dove il menù campeggia su una grande lavagna. L’atmosfera è “easy” ma al tempo stesso raffinata, e tavoli e sedie sono in stile bistrot. Piatti genuini e vini selezionati. Alla guida del locale c’è lo Chef Dennis Panzeri.

 

  • Ristorante Piazza Duomo, è il tristellato guidato da Enrico Crippa (si trova sopra La Piola e dispone anche di alcune camere curatissime per chi volesse soggiornare ad Alba). Fino al prossimo 5 Agosto possibilità di gustare Discover Piazza Duomo, un menù composto di 4 portate pensate dallo Chef a € 160 a persona. Imperdibile la sua speciale insalata 21, 31, 41, 51…

 

Per sapere quali erbe e fiori sono presenti nella vostra insalata vi verrà consegnato questo elegante libretto in cui è annotato tutto 🙂

 

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Un abbraccio e buone corse!

Irene

 

Le foto sono mie e di Tommaso Gallini

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