Ricominciare a correre dopo la quarantena

Nella diretta su IG @running.post di qualche giorno fa, ho chiesto a Valeria Straneo, la maratoneta che in assoluto amo di più, come ricominciare a correre outdoor, senza limiti spaziali (o quasi).

La prima cosa che mi ha detto è di ricordarsi che il fisico si è disabituato alla corsa su strada, per cui i muscoli e i tendini si devono ristabilire.  E anche se in casa avevamo il tapis roulant, la superficie di corsa è molto diversa, per cui occorre andare per gradi.

Parola d’ordine: gradualità.

Sì, non esageriamo con i chilometri anche se ci sentiamo bene, perché l’infortunio è dietro l’angolo.

E non perdiamo le buone abitudini acquisite nel periodo della quarantena, ovvero continuiamo a fare stretching e potenziamento, e se non abbiamo tempo a sufficienza per fare tutto, togliamo 15 minuti al running, e utilizziamoli per fare gli esercizi giusti.

Parola di Campionessa!

Per quanto mi riguarda, mi sono allenata anche in quarantena con cyclette, salto con la corda, e le ultime due settimane ho corso attorno a casa.

Quindi non sono proprio digiuna, in ogni caso per le prime due settimane seguirò un programma molto “tranquillo.

 

Prima settimana:

1 giorno: 5 km di corsa, ritmo tranquillo.

2 giorno: 5 km di corsa, ritmo tranquillo

3 giorno: 5/6 km di corsa, ritmo tranquillo.

4 giorno: 5/6 km di corsa ritmo tranquillo.

 

Seconda settimana:

1 giorno. 6 km di corsa, ritmo tranquillo.

2 giorno: 6/7 km, ritmo tranquillo.

3 giorno: 5 km + 5 allunghi da 100 metri, con recupero di 100 metri.

4 giorno: 7 km, ritmo tranquillo.

 

Correrò a giorni alterni, e partirò sempre con 5’ di camminata veloce e terminerò sempre con 5’ di camminata.

Lo stretching, proprio come Valeria Straneo, ho imparato a farlo in una sessione a parte, non a fine allenamento, perché quando corriamo abbiamo delle microlesioni muscolari e con lo stretching andiamo a sollecitare ancora e aumentiamo  il tempo di recupero.

 

Fotografia di Pierluigi Benini