Run Happy, “corri felice”, mi è sempre piaciuto questo motto che è poi il leit motiv di Brooks. Perché quando macino chilometri, quando sudo come una matta, quando esco a correre con la pioggia, il vento, il ghiaccio o un caldo boia sono felice. Incredibilmente felice.
Takkkkkkk!!! Come per magia tutte le “paturnie” (a Ferrara si dice così), la tristezza, i problemi sembrano dissolversi. La pesantezza si fa più leggera, le cose impossibili appaiono un po’ più facili, il capo ufficio un po’ meno cattivo, e insomma io mi sento migliore.
Così, quando Brooks si è messa alla ricerca di runners felici, non ho avuto dubbi, e ho detto: “Iscriviamoci!”.
Sabato scorso, nel cuore di Firenze, si è tenuto il primo raduno degli happy runners selezionati, 25 provenienti da tutt’Italia (che insieme ai 75 runners europei fanno 100!).
Quando mi è stato chiesto perché avessi partecipato, mi è venuto spontaneo dire che corro da quando sono piccola, mio papà corre, mia sorella corre, mia mamma cammina, insomma sono cresciuta con il movimento. Non ho mai fumato perchè caspita, se corri come fai?!? Così quando le mie amiche si davano appuntamento in discoteca, io ero già a letto da un pezzo perché il giorno dopo avrei gareggiato.
Mio papà mi ha insegnato che muoversi è bello, che ci rende più forti fisicamente e mentalmente. La corsa per lui ha sempre avuto un ruolo importante: per vincere lo stress, per bruciare le tante calorie ingurgitate in cucina (è cuoco e sommelier), e vivere più felice!!!!!!
Ho gareggiato, tanto, ho vinto, ho perso, ho riso, ho pianto, e con il tempo ho cambiato la mia prospettiva sportiva, perché il killer instinct è andato a farsi benedire. Ma la passione per la corsa, la voglia di partecipare a competizioni di tutti i tipi e in tutto il mondo è rimasta. Solo è diversa, ora non ho più un’avversaria da battere, ma un’amica da portare al traguardo con il sorriso.
Ho conosciuto Mariella all’incontro Brooks, è stata la prima happy runner a darmi il benvenuto, ed è stata sempre lei la prima a raccontarmi la sua storia, di come grazie alla corsa, dopo il divorzio, sia rinata.
Ho sempre pensato che la corsa avesse grandi poteri e ho sempre provato a contagiare altri, ci sono riuscita parecchie volte, e che gioia grande nel vedere qualcuno che prima non si muoveva diventare un camminatore o un runner assiduo.
E ora che Brooks mi ha fatto provare la “caccia al tesoro storica” con Tre Passi per Firenze, la proporrò sicuramente a qualche pigrone amante dei libri. Gli dirò, guarda che ti puoi muovere anche studiando la storia dell’arte!
Stay tuned!