I segreti di Marco Olmo: dieta a km zero e 8 ore di sonno

Ha macinato così tanti chilometri che è come se avesse fatto per ben cinque volte il giro del Mondo: è l’ultrarunner, campionissimo Marco Olmo Classe ’48, il prossimo 8 ottobre spegnerà 71 candeline, e nonostante (per sua stessa ammissione) un ginocchio un po’ malandato, corre ancora forte!

È venuto a Ferrara, la mia città, lo scorso weekend per partecipare, come ospite d’onore, alla Diecimiglia, 16 km e un po’, su e giù per le antiche mura di Ferrara.

Partiamo dal segreto della sua longevità atletica, è merito dello sport?

«Lo sport è una cosa inutile ma ci fa stare bene. Compirò 71 anni tra pochi mesi; è una fortuna avere il fisico che mi sorregge, posso dire che non ho mai fatto allenamenti troppo intensi, e mai avuto allenatori che mi stressassero e questo probabilmente mi ha aiutato.

Corro con continuità da quando ho 27 anni…»

 

LA DIETA VEGETARIANA DEL CAMPIONE DA 32 ANNI

Ha vinto due Ultra Trail du Blanc, è arrivato per ben tre volte terzo alla Marathon des Sables, la corsa nel deserto di 250 km in autosufficienza, ed ha vinto tante corse ultra in giro per il pianeta. È alto 180 cm e pesa 63 chili. Che il segreto sia la sua dieta?

«Da 32 anni sono vegetariano, quindi non mangio né carne né pesce, ma i derivati di origini animale come il formaggio e le uova sì.

Un esempio della mia dieta?

A colazione mangio pane fatto in casa che inzuppo nel tè, più due biscotti per gratificarmi con un po’ di dolce. Niente burro e marmellata, il pane mi piace al naturale.

A pranzo pasta integrale con delle verdure dell’orto che produco io come le zucchine o i pomodori, oppure degli gnocchi di patate.

Cena: insalata più formaggio o uova.

Uso prodotti semplici, della mia terra, a km zero».

 

Cena vegetariana in onore di Marco Olmo preparata da papà chef Fabio, a base di Crespelle alla ricotta ed erette e lasagne vegetariane.

 

8 ORE DI SONNO PER NOTTE

Ma c’è un altro segreto che rende Marco così forte fisicamente e mentalmente… Il sonno, dorme almeno 8 ore per notte.

«Cerco di non andare mai a letto tardi, alle 9 preferibilmente, e poi mi alzo attorno alle 6 e mi alleno o vado a lavorare nell’orto».

Talvolta però ha degli incubi durante la notte.

«L’incubo più ricorrente? Dipende da cosa ho mangiato a cena: stanotte ad esempio mi sono svegliato alle 3 perché temevo mi avessero rubato l’auto e pensavo che sarei dovuto tornare a casa in treno (ha mangiato lasagne vegetariane e una crespella di ricotta e erbette, ndr).

Invece dopo una gara, o una corsa impegnativa, mi è capitato di sognare più volte di inciampare e di non farcela. Una volta ho sognato di trascinarmi lungo delle reti e di aggrapparmi con le unghie all’asfalto».

Sfide all’orizzonte?

«Devo rendermi conto dell’età che ho, per il momento riesco ancora a correre un’ora e quarto e spero di poterlo fare ancora per molto tempo (la Diecimiglia di 16 km l’ha chiusa a un’andatura a 4’15” al km, ndr)».

Svanito il killer instinct?

«Assolutamente no, si nasce e si muore competitivi.

Corro perché mi piace ma quando sono in gara tiro. Sono soddisfatto di ciò che ho fatto, dei risultati avuti in carriera, ma nel mio piccolo devo cercare di essere sempre in competizione con il runner che ho davanti o dietro».

 

Marco Olmo - Foto www.runningpost.it

 

Grazie Marco, vero cuore di runner.

 

La foto di apertura è di Pierluigi Benini

 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Running Post

 

 

 

 

 

2 Comments

  • Lino ha detto:

    Ciao Irene, questa mattina sui colli Euganei ho avuto il piacere di scambiare alcune parole con te.
    Ho cercato e trovato il tuo blog che seguirò.
    Non uso i social, ma mi piacerebbe restare in contatto con te.
    Ciao.
    Lino Runit Rovigo

  • Irene Righetti ha detto:

    Grazie mille Lino! Certo che rimaniamo in contatto 🙂 Grazie mille e mi ha fatto piacere correre l’ultimo tratto di gara con te oggi. A presto. p.s. La mia prox gara sarà Cima Tauffi. A presto e buone corse

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