Che luogo incredibile la Rocchetta Mattei, la conoscete?
Era da tempo che volevo visitarla, complice lo scrittore Carlo Lucarelli che, all’interno delle stanze di questa rocca, vi girò le “Muse inquietanti”.
E finalmente l’occasione è arrivata grazie a Dreamtime Viaggi che ha organizzato una trasferta davvero speciale e con un super gruppo.
Posta a 407 metri di altezza, la meraviglia inizia sin da subito, non appena scorgi la mole del Castello dal paese di Riola. Stupore che si accresce quando si varca la soglia e si entra percorrendo gli interni: un labirinto di torri, scalinate, sale e camere private.
Una dimora costruita nel XIX secolo per volere del conte Cesare Mattei che da Bologna decise di trasferirsi in Appennino. Letterato, politico e inventore dell’elettromeopatia (una terapia medica basata sull’abbinamento di granuli medicati e liquidi detti “fluidi elettrici”), acquistò lo sperone di roccia e iniziò a edificare il castello che diventerà anche la sua abitazione. Ma non riuscirà a terminare l’opera, muore all’età di 87 anni, alla fine dell’Ottocento, ed è ancora un cantiere a cielo aperto. Sarà il figlio adottivo Mario Venturoli a portare a termine i lavori.
Passano gli anni e nel 1959 gli eredi decidono di vendere la dimora. Ad acquistarla sarò un commerciante locale, Primo Stefanelli, che decide di far fruttare un investimento così importante aprendo il castello per la prima volta al pubblico, e facendolo diventare un’attrazione. Rimarrà tale fino alla fine degli Anni Ottanta, poi le sue porte saranno chiuse, essendo stato dichiarato inagibile. Finché nel 2005 venne acquistato dall’attuale proprietà: la Cassa di Risparmio di Bologna, che dopo un complicatissimo intervento di restauro, nel 2015 lo riapre al pubblico.
LA VISITA CON UNA GUIDA DEL CASTELLO
La visita alla Rocchetta inizia dal cortile interno dove un tempo scorreva una cascata, creata grazie a un sistema di turbine dinamo che trasportavano l’acqua dal fiume Limentra.
Poi ci sono gli interni dove è tutta una meraviglia. Un spazio che sembra l’Alhambra di Granada, che racchiude anche un po’ di Siviglia, dato che le pareti sono ricoperte di piastrelle che il Conte fece arrivare direttamente dalla città spagnola.
E la sala più ammirata, la Cappella Mattei. Un ambiente che s’ispira alla Mezquita di Cordoba, ma che il Conte personalizza. Il colore ad esempio, nella Cappella è bianco e nero, nella Mezquita è bianco e rosso.
Guardando con attenzione gli archi ci accorgiamo che il nostro sguardo è ingannato; tutta la struttura non è di marmo, non è di pietra, e neppure di cemento, ma è di legno leggerissimo. Del resto tutto ciò che si scorge qui sembra qualcosa, ma in realtà è altro. I capitelli ad esempio sembrano in marmo, ma sono in gesso dipinto. Le lunette mosaicate con i santi non sono veri mosaici ma dipinti. E gli intarsi del soffitto in realtà sono tele dipinte.
Se amate stupirvi ad ogni passo, non perdetevi una visita alla Rocchetta Mattei!
DOVE SI TROVA
La Rocchetta Mattei è immersa nell’Appennino bolognese, a 407 metri d’altezza, e fa parte del comune di Grizzana Morandi.
Se arrivate con l’auto dovrete puntate il navigatore verso Riola, uscite lì, e poi seguite le segnaletiche che vi porteranno direttamente ai piedi del Castello, dove potrete parcheggiare l’auto.
È un’area verdissima e collinare e ci sono tanti di sentieri segnalati dove potrete correre dopo o prima avere visitato la Rocchetta, proprio come ho fatto io!
COME FARE PER VISITARLA
Occorre effettuare la prenotazione sul sito: Rocchetta Mattei con largo anticipo, sapendo che è visitabile solo nei fine settimana. Il biglietto di ingresso costa 10 € ed è obbligatorio accedervi scortati da una guida messa a disposizione dalla Rocchetta.
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