Mykonos I love you!
Sì, mi sono innamorata di quest’isola dell’Egeo, lunga appena una quindicina di chilometri, adagiata nell’arcipelago delle Cicladi.
Nota soprattutto per le feste in spiaggia, in realtà è tanto di più, e viverla di corsa e camminando è tutta un’altra storia. Quindi tieniti pronto perché ti porto con me in questo viaggio all’insegna del movimento e della bellezza tutto by Dreamtime Viaggi.
Mykonos città
Tutti la chiamano la Chora (il centro urbano) per distinguerla dall’isola (hanno il medesimo nome); una città bianca candida, con le case basse in stile cicladico e le imposte blu, e un labirinto di viuzze pieno di negozi traboccanti di souvenir, ma anche sandali, costumi da bagno, borse e oggetti vari. E dove è facile perdersi, e difficile camminare nei giorni in cui sbarcano i crocieristi dalle grandi navi da crociera.
Little Venice
Little Venice viene chiamata così perché l’architettura della prima schiera di case (la vedete nella foto) sembra galleggiare sull’acqua, proprio come accade a Venezia. Sono transitata da queste parti al mattino presto, per il mio solito allenamento, ed è un sogno perché non c’è nessuno ed è così possibile viverla senza frenesia cogliendo i mille particolari e sfumature.
I Mulini a Vento
Sono il simbolo di Mykonos e troneggiano di fronte al mare. Sono imponenti, bianchissimi e risalgono al XVI secolo, e per quasi 400 anni hanno macinato il grano che poi veniva esportato in tutto il mondo. Si trovano a pochi passi da Little Venice e purtroppo alle loro spalle si apre un enorme parcheggio libero per auto e moto. Uno dei mulini (ne restano 7 in tutta l’isola, in origine erano 16) ospita un museo che racconta (in inglese e in greco) l’importanza che un tempo ricoprivano per il luogo, e non solo, queste strutture.
Il Porto Vecchio
Mi piace la via che si snoda lungo il Porto Vecchio, è piena di localini, ristoranti, e da lì si può ammirare un bellissimo tramonto e naturalmente correre!
Faro di Armenistis
Si trova in cima a una collina e per arrivarci occorre fare una bella salita, dalla Chora fino in cima al Faro si devono percorrere circa 8 km, che tra andata e ritorno fanno 16 km. Io e Tommy lo abbiamo raggiunto a piedi, tra campi punteggiati di fiori gialli e papaveri, pervasi dall’odore del mirto, ginepro e menta. Profumi che ovviamente in città non sento e quindi ho spalancato bene le narici!!!
La strada è asfalta, ad eccezione dell’ultimissimo tratto che è sterrato.
La struttura purtroppo è un rudere, ma campeggia sulla baia offrendoti un panorama incredibile che ti consiglio al tramonto.
Welcome to Paradise
Le spiagge di Paradise e Super Paradise sono un vero paradiso del divertimento, da qui il nome, e sono le spiagge più festaiole dell’isola, grazie agli happy hour a partire dalle quattro del pomeriggio e la musica a tutto volume che va avanti fino al mattino.
C’è da dire però che sono belle anche per chi non è mondano, la spiaggia è chiara (non molto grande), e l’acqua ha incredibili sfumature.
Plati Yalos
La mia spiaggia preferita è Plati Yalos, mentre il mio stabilimento balneare del cuore è lo Yialo Yialo, dove c’è un ospitale team che ti accoglie senza essere invadente (Giovanni, un poliglotta adetto alle pubblic relation, è fantastico)!
Dista circa 4 km dalla Chora, e l’ho raggiunta per ben tre volte di corsa. È tra le più riparate perché è circondata dalle colline, non è tanto grande e ha stabilimenti con i lettini imbottiti, gli ombrelloni di paglia e i ristoranti annessi che fanno anche il servizio in spiaggia.
2 lettini e un ombrellone costano Euro 20.
Spiaggia di Psarou
È una caletta identica a quella di Plati Yalos (sono vicine) con la sola differenza che due lettini e un ombrellone, più acqua minerale in regalo, te li fanno pagare 100 Euro (avete capito bene!) in bassa stagione, 150 nei mesi di luglio e agosto. Mia mamma dice che questa è la spiaggia preferita della famiglia Totti. Sicuramente non è la mia 😉
Isola di Delo
A tre miglia da Mykonos, si trova la culla di Apollo e Artemide, gli dèi del Sole e della Luna.
È Patrimonio Unesco dal 1990 ed è un enorme sito archeologico, le cui operazioni di scavo hanno avuto inizio nel XIX secolo. Non è possibile soggioranre sull’isola, ma si può visitare, da soli o con la guida. Il passaggio in barca andata e ritorno (30 minuti) costa Euro 32 a persona, Euro 50 con la guida.
Il pellicano Petros
Una ventina di giorni prima di me, hanno visitato l’isola i miei genitori, e mi hanno così tanto decantato il pellicano Petros che ogni giorno lo cercavo. Un bestione rosa con il becco importante che pare si aggiri lungo il porto e le stradine dell’isola.
Il pellicano, il primo, si insediò a Mykonos nel 1954, dopo una tempesta e lì è rimase per 30 anni. Dopo la sua morte gli isolani decisero di continuare la tradizione accogliendo via via altri pellicani, tra cui anche uno che si chamava come me, Irene, e l’attuale Petros che tanto avrei voluto vedere ma che nei miei giorni di permanenza a Mykonos non si è fatto vedere.
La chiesa di Panagia Paraportani
Si tratta della chiesa ortodossa più famosa di Mykonos e si trova nel quartiere Kastro.
È una fusione di quattro piccole chiese costruiete l’una accanto all’altra dal XV al XVII secolo. Lo scorso maggio era chiusa e ahimé mi hanno detto che è quasi sempre così.
Monastero di Panagia Tourliani
Ad Ano Mera, il secondo più grande villaggio dell’isola, si trova il Monastero di Panagia Tourliani, con la bellissima torre campanaria.
L’interno è piccolo ma ricchissimo, pieno di oro e icone. La chiesa è aperta dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19.30. L’ingresso costa 1 Euro.
Quando sono arrivata il Monastero era chiuso, così mi sono fermata a mangiare in una graziosa taverna che dà sulla piazza principale.
CHE COSA MANGIARE
Adoro l’insalata greca che si fa con la feta, il formaggio di capra e pecora, i peperoni verdi, i pomodori, i cetrioli e la cipolla. E poi c’è il pesce alla griglia e fritto, l’agnello al forno (souvlaki), l’hummus, lo tzaziki (una salsa allo yoghurt che viene servita come antipasto), la pita (il pane che accompagna molti piatti), e la moussaka, ovvero il pasticcio di carne, melanzane e besciamella.
Ad accompagnare il tutto ci pensa l’ouzo, il liquore dal sapore di anice, e la retsina, un vino da tavola bianco o rosé, aromatizzato con la resina di pino di Aleppo.
DOVE CORRERE
Dal porto Vecchio al porto Nuovo
Il mio percorso preferito parte dal Porto Vecchio e arriva fino al Porto Nuovo; andata e ritorno sono circa 5,5 km. Non molti ma sono tosti perché il percorso non è in piano.
Da Mykonos città alla spiaggia di Plati Yalos
Sono 8 km tra andata e ritorno, la strada però è un tantino trafficata a causa delle tante auto che affollanno questa piccola isola. Io l’ho fatto tre volte.
Se invece ti piace camminare immerso nel silenzio e nel blu, puoi andare al Faro Armenistis, sono 16 km tra andata e itorno. Lo so, non sono pochi, ma ne vale la pena. La strada più veloce è quella interna, con scorci mozzafiato, che si inerpica subito in verticale. Gli abitanti del posto ti scoraggiano ad andare a piedi perché in effetti il percorso è tosto, ma non impossibile. In alternativa puoi prendere la strada costiera, più dolce ma più lunga, che passa per Ag. Stefanos, Choulakia e Fanari.
Da Mykonos città alla spiaggia di Psarou
Più o meno 7 km dalla Chora alla spiaggia dei vip. La strada è trafficata e occorre prestare attenzione. L’ho fatta una volta, ha qualche falsopiano ma non è difficile. Quando arrivate potete divertirvi arrampicandovi sulla collina accanto alla spiaggia da cui si vede un panorama spettacolare (lo vedi nella foto sotto).
Ti consiglio di andare al mattino presto per evitare il caldo, oppure al tramonto.
N.B. Sto organizzando un altro viaggio a Mykonos, in occasione della gara del prossimo 21 settembre 2019 di 5 e 10 km, se ti vuoi aggregare puoi scrivermi qui: info@runningpost.it
Spero che il mio viaggio a Mykonos ti sia piaciuto. Se vuoi scoprire qualche scorcio in più di quest’isola vai sul mio Instagram o Facebook.
Al prossimo viaggio di corsa!
Foto by Tommaso Gallini