Non sono mai caduta in un trail, ma c’è sempre la prima volta e così ieri, quando mancavano solo tre km all’arrivo del CMP Trail di Bassano del Grappa, sono inciampata in una pietra, ritrovandomi all’improvviso a terra e dolorante.
Un po’ di escoriazioni sul palmo di entrambe le mani, al gomito e al braccio e un ematoma al ginocchio sinistro. Però la gara l’ho terminata, alternando la corsa al cammino e pazienza per il cronometro, alto ovviamente. Mi sentivo bene, le gambe giravano, il trail era abbastanza corribile e non troppo impegnativo, peccato, ma bisogna mettere in conto anche l’imprevisto.
Ma andiamo per gradi, lo start era alle 9 in punto, ai piedi della seicentesca Villa Angarano (stupenda!!!), pochi metri e si taglia per le vigne dell’azienda vinicola omonima (e di cui ho poi gustato il suo rosso doc), per poi dirigerci sul lungo Brenta occidentale.
La strada si fa sterrata e imbocchiamo l’alta via del Tabacco, in direzione dell’eremo di San Bovo. Il sentiero sale e si fa stretto. Cinzia, forte runner di “pianura”, mi accompagna, ma è al suo primo trail ed è poco abituata alle salite. A tratti la perdo e poi la ritrovo, mentre il sentiero è sempre single track. Si sale per 6-7 km così alterno la corsa al cammino, poi dal 10° km iniziamo a scendere giù per tornanti stretti e pietrosi che ci portano a Campese, dove si trova il secondo ristoro, come al solito ricchissimo di crostate, torte e integratori.
Lascio andare le gambe, facendo però sempre molta attenzione al manto che calpesto, punteggiato di pietre irregolari, grandi, piccole e traballanti. Sono concentratissima e intravedo delle timide viole che sbucano dal terreno umido e scuro. La discesa sembra non finire più e così con un ragazzo alle mie spalle inizio una conversazione contagiosa a base di risotto di zucca, all’amarone e ai funghi.
Il sentiero finalmente si appiattisce ma è pietroso: siamo sul Brenta. Qui mi lascio andare e cado, il risultato già lo sapete.
Quando taglio il traguardo c’è Marco Olmo ad attendermi, ha giù corso arrivando 41° assoluto (e festeggiava 69 anni!) e mi dice «Brava!». Gli dico che sono caduta e sono dolorante. Il campione mi risponde: «Eh. Cosa vuoi che sia, io sono caduto tante volte». Basta rialzarsi, farsi medicare dal super team dell’ambulanza e ripartire!
Fotografie di Tommaso Gallini