Che corsa Delicious Trail Dolomiti!

Che corsa  Delicious Trail Dolomiti, la manifestazione non competitiva organizzata da L5TSPORT ASD di 38,5 km per 2.360 metri di dislivello e di 21 km per 1.400 metri, corsasi questa mattina con start e arrivo a Pocol di Cortina d’Ampezzo. Tanti i trail-runners, quasi 800 per tredici nazioni presenti, e con atleti di tutte le generazioni, basti pensare che il più giovane aveva 18 anni e il più anziano 80.

Ho seguito la gara lunga dall’inizio alla fine, correndo alcuni tratti e wow, è davvero un incanto, amplificato dal bianco della neve caduta nei giorni scorsi sulle cime più alte di queste meravigliose montagne.

Ma l’impressione maggiore l’ho avuta dalla galleria che veniva utilizzata durante il Primo Conflitto Mondiale, buia, buia, fatta di gradini di altezze diverse, fredda e gocciolante. Hai il caschetto e la lampada frontale che ti guida perché è tutto nero, poi quando esci la luce ti acceca e il panorama è incredibile. Perché arrivi sul Piccolo Lagazuoi e di fronte ti ritrovi le Tofane, il Cinque Torri, l’Averau, il Croda da Lago, l’Antelao, detto il re delle Dolimiti dopo la regina Marmolada, il Pelmo e il Grande Lagazuoi. Il tutto incorniciato da un cielo azzurro turchese, spruzzato qua e là da qualche nuvola bianca e vaporosa.

 

Start Dolomiti trail Dolimiti 2017

 

Però è tempo di dirvi chi ha vinto…

Nicola Giovanelli, compagno di corse di qualche tempo fa (quando ripetiamo?!?), arrivato solo al traguardo in 3:58:12, secondo Nicolò Francescatto, 4:03:14, e terzo Alessio Camilli, 4:12:15.

In campo femminile ha primeggiato Silvia Rampazzo, nonostante non fosse in perfette condizioni fisiche a causa di un’influenza, impiegando ben dieci minuti in meno rispetto alla passata edizione, e chiudendo la prova in 4:29:16 (settima assoluta), seconda Silvia Serafini, 5:10:37, e terza Ana Cufer, 5:10:50.

E c’era anche Kristian Ghedina, il grande discesista, che ha preso parte allo short ma ha dovuto limare un po’ di km a causa di un problema fisico: «Sono partito tranquillo insieme alla mia fidanzata, Patrizia Auer, perché l’intenzione era di godere del percorso. Ho scelto la competizione corta perché non ho l’allenamento per fare tanti chilometri. Purtroppo ho dovuto accorciare la gara di 8 km a causa di un dolore alle ginocchia, dopo tanto sci le articolazioni non sono più perfette. Lungo il tragitto ho gustato i ravioli allo zenzero e quattro panini al pastis e alla porchetta, poi mele, tè e vin brulè. Mi piace tutto di questa manifestazione e la cosa più bella è che puoi scegliere se gareggiare per vincere, oppure semplicemente per goderti la natura e il buon cibo. Insomma una competizione per tutti».

 

Kristian Ghedina - Foto RunningPost

 

Un festival dello sport e della storia con l’attraversamento del Museo all’aperto del Primo Conflitto Mondiale, ma anche del gusto con i rifugi, ristoranti e alberghi coinvolti (hotel Villa Argentina, Malga Pezié de Parù, rifugio Croda da Lago, rifugio 5 Torri, rifugio Scoiattoli, rifugio Nuvolau, rifugio Averau, rifugio Col Gallina, rifugio Bai de Dones, Rifugio Lagazuoi e Rifugio Dibona), che si sono prodigati a preparare gustosi piatti del territorio. Eccone alcuni: ravioli con crema di zucca e zenzero, meringhe al cioccolato, spiedini di carni bianche e verdure, torta di cioccolato e pere, torta linzer, zuppa di fagioli, bruschette, e molto altro ancora. Naturalmente gran parte delle specilità le ho assaggiate.

 

DELICIOUS TRAIL DOLOMITI - FOTO RUNNINGPOST

 

Ristori molto apprezzati dai partecipanti, ecco che cosa ha detto a fine corsa Manuela Veggetti: «Mi è piaciuta molto l’ananas caramellata e le meringhe al cioccolato del rifugio Scoiattoli, e poi l’assaggio di bruschette al rifugio bai de Dones».

Paolo Zampieri: «Bellissimo il percorso e ottimo cibo, super il raviolo su crema di zucca e zenzero».

 

DELICIOUS TRAIL DOLOMITI - FOTO RUNNINGPOST

 

Una corsa per mettersi alla prova, oppure semplicemente per lasciarsi cullare dalla bellezza circostante e gustare le ottime specialità messe a punto dai rifugi presenti lungo il percorso.

Provare per credere 🙂

 

Fotografie di Pierluigi Benini.