10 km “sul mare” per la Prom’Classic

E alla fine la Prom’Classic, la corsa di 10 km (17a edizione) by Kalenji, è arrivata.

Non sapevo se ce l’avrei fatta a correre, ma ero certa che in un modo o in un altro avrei affrontato la gara: camminando, alterando la corsa al cammino come insegno alle neofite… Insomma non ero spaventata e ripetevo a me stessa che sono solo 10 fottuti km, cosa vuoi che siano?!?

Ci siamo! Il ginocchio ammaccato, sempre più nero, non mi dà fastidio, ma per essere certa che non mi molli in gara punto la sveglia alle 7 e appena arrivano i primi raggi di sole vado a camminare, con le Kiprun ai piedi naturalmente, lungo la Promenade des Anglais punteggiata di palme. Perché si chiama così questa strada? Perché dal XIX secolo gli inglesi hanno fatto di questa baia (e ci credo con una temperatura così in pieno inverno?!?) il loro luogo di villeggiatura privilegiato.

È tutto deserto, o quasi, una piazzetta piano piano si sta animando di bancarelle cariche di frutta, fiori e pane. Aumento il ritmo. Non sento nulla. Evvai!!!!

Torno in hotel col sorriso, faccio una veloce colazione con due fette di pane e un po’ di miele, e mi preparo.

Le strade nel frattempo si riempiono di runners. Mi giro a destra e a sinistra, non mi muovo più. Aiutoooo. Ma quanti siamo?!? Oltre 10 mila!!!

Manca poco allo start. Sono con Nadia e Marya, due ragazze francesi che mi invitano a correre con loro perché andranno piano… Okayyy, accetto l’invito. E partiamo!!! Insieme corriamo per un paio di km, poi ci perdiamo di vista.

E allora mi fermo a scattare qualche foto. Click, click e si riparte. Penso al mare, penso al sole, al mio ginocchio che sta (abbastanza) bene. Al terzo km incrocio i primi runners… E ho sete, tanta sete. Al 5° km si torna indietro e per fortuna c’è il ristoro. Bevo un bicchierone pieno d’acqua e non è da me ma dato che devo stare ancora parecchio sulle gambe, meglio idratarsi!!!

Il sorriso iniziale nel frattempo si è affievolito, il ginocchio un pochino si fa sentire.

Così mi raggiunge un ragazzo vestito da bottiglia. E no dai… Lui corre con uno scafandro pesante e ingombrante. Aumento un pochino il passo, ma niente lui è sempre al mio fianco con il collo della bottiglia che gli va su e giù. Alla fine arrivo al traguardo con lui, con la Running Bottle, in un’ora e poco più. E chissenefrega del tempo, ho corso in un posto magnifico e ho testato le Kiprun SD.

Good job Kiprun SD!

Au revoir Nizza! Au revoir Prom’Classic!