Dal Gambia all’Italia, sognando le Olimpiadi

Dal Gambia, un piccolo stato lungo e stretto incastonato nel Senegal, all’Italia,  sognando le Olimpiadi…

È partito da Brikama, sua città natale, impiegando un anno intero per arrivare sulle coste italiane, attraversando la Nigeria, il Mali, la Libia, il deserto del Sahara, il mare. Da solo, in compagnia, non si è mai scoraggiato, è sempre andato avanti, per trovare un futuro migliore, per potere correre senza paura e sognare in grande. È Lamin Cessay, 21 anni, gli occhi liquidi, un sorriso candido e perfetto, da un anno residente a Matera, è stato accolto da un gruppo di podisti dal cuore grande: il Team Sport Matera, che lo sta facendo correre e andare sempre forte.

 

Lamin Cessay - Foto Running Post

 

L’ho incontrato a Matera, una decina di giorni fa, timidissimo, con gli occhi che ogni tanto sfuggono.

«Ci ho messo un anno per arrivare in Italia, la prima tappa è stata Catania, poi mi hanno spostato qui. Sono il più giovane della famiglia, ho 2 fratelli e 3 sorelle, e sono l’unico ad essere andato via. È impossibile vivere in Gambia, non per la guerra che non c’è ma per le violenze quotidiane, possono ammazzarti per nulla o sbatterti in prigione per sempre».

Ti piace vivere qui?

«Molto, ho trovato degli amici che mi supportano e con cui posso allenarmi. Amo l’atletica e spero di diventare sempre più forte. Sui 5 mila metri corro a 3’20” al km, sui 10 mila a 3’30”».

 

Con Alessandro Donvito, presidente del Team Sport Matera - Foto di T. Gallini

Con Alessandro Donvito, presidente del Team Sport Matera – Foto di T. Gallini

Lamin parla volentieri dei suoi progressi sportivi, ma non del lungo viaggio che ha dovuto affrontare per arrivare fino in Italia, limitandosi a dire che è stato molto pericoloso. La sua speranza è che gli rinnovino il permesso di soggiorno in scadenza il prossimo 19 giugno.

«Inizialmente mi allenavo con Francesco, il segretario del Team Sport Matera, poi ho conosciuto un allenatore che mi ha preparato un programma di “mantenimento” per la stagione estiva. Poi in autunno passerò a un training più specifico ».

 

Eccomi con lamin e Alessandro Donvito - Running post

Quanto ti alleni generalmente?

«Mi alleno sei giorni su sette alternando del lungo-lento a lavori specifici di velocità in pista. La prima volta che ho calzato un paio di scarpe chiodate ho provato una sensazione strana, insomma avevo dei chiodi sotto i piedi, poi però mi sono abituato e quella leggerezza e presa in pista mi ha fatto migliorare i tempi».

Hai già gareggiato?

«La mia prima gara è stata la San Nicola Half Marathon, chiusa senza allenamento in 1h17’, e poi qualche gara cittadina più corta».

Ti fermerai ai 21 km?

«Sogno la maratona e di potere vivere grazie alla corsa».

Poi timidamente a Tommaso, mio marito, confessa:

«Il mio sogno più grande sono i Giochi Olimpici, in Gambia non abbiamo campione nell’atletica e chissà… M’ispiro a un mio connazionale, anche in Italia, che sta andando molto forte; vorrei seguirlo e fare insieme con lui qualcosa di importante nel mondo dell’atletica».

Fotografie di Tommaso Gallini

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