A Stoccolma 34 mila donne per la Tjejmilen

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Foto by Tommaso Gallini

Quattordici isole collegate da cinquantasette ponti, un centro vivace, e splendide aree verdi dove potersi muovere in totale tranquillità. È Stoccolma, la capitale svedese, nonché la città dei premi Nobel, ogni anno attribuiti a persone che si distinguono in diversi campi: fisica, chimica, fisiologia o medicina, letteratura ed economia (quello della Pace viene invece conferito a Oslo).

Una città a misura d’uomo; semplice da esplorare (la maggior parte dei luoghi d’interesse infatti si possono raggiungere a piedi), che vanta efficienti mezzi di trasporto, e una vasta scelta di musei e monumenti celebri. Ma non è finita qui, perché sembrerebbe anche essere una città vocata per il running; tanti i podisti e numerose le donne che si allenano a tutte le ore del giorno, ovunque posi lo sguardo si può scorgere qualcuno con le scarpe da running ai piedi.

Vero è che sono andata a Stoccolma per la Tjejmilens, la 10 chilometri aperta alle sole donne che ogni anno attrae oltre trentamila partecipanti, ma è altrettanto vero che la Svezia è molto attiva nell’ambito sportivo.

La Tjejmilen

Il riscaldamento a suon di musica prima della partenza della gara

Il riscaldamento a suon di musica prima della partenza della gara. Foto by Gallini

Decido di correre la 10 km “rosa”.

Dall’hotel prendo la metropolitana stracolma di donne in pantaloncini e scarpe da running. Dopo poche fermate arrivo su una strada ampia piena di runners che si dirigono verso il luogo della partenza.

Non manca molto allo start; la musica diventa sempre più alta, così si balla e si fa stretching sulle note. Poi lo sparo; si parte in direzione del Royal National Park Djurgarden; la gente assiepata sui bordi della strada fa il tifo, mentre le bande musicali allietano la corsa. Mamme, figlie, nonne, ci sono tutte le generazioni in questa 10 km; di corsa oppure di buon passo, l’importante è muoversi e stare in compagnia. E poi l’arrivo dolcissimo: medaglia al collo e un ipercalorico cheesecake ricoperto di crema di fragole.

Un passaggio della gara

Un passaggio della gara. Foto by Tommaso Gallini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo la rigenerante corsa si torna in hotel per una veloce doccia; quindi, prima di rientrare in Italia opto per il tour panoramico in battello, per ammirare da un’altra prospettiva gli edifici che sorgono sulle tante isolette che compongono la città. Per cogliere appieno la bellezza di questo luogo che si fonde e confonde con l’acqua, diventando magico al calare del sole.

INFO:

Documenti

È sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio per gli adulti e i bambini.

Aeroporto

Svaska, distante circa 100 km dal centro di Stoccolma. I bus-navetta collegano direttamente l’aeroporto dalla stazione centrale della città (tempo di percorrenza 90 minuti).

Arlanda, a 42 km dalla città. L’Arlanda Express, il treno veloce, raggiunge la stazione centrale in venti minuti (i biglietti si acquistano in apposite macchinette; il costo a/r è di circa 55,00 euro).

Valuta

Corona svedese (SEK), vale circa 0,11 euro.

Clima

D’estate le giornate sono molto più lunghe rispetto alle nostre. Il sole in questo periodo non tramonta del tutto, ma rimane a filo dell’orizzonte.

In inverno le temperature minime oscillano tra i meno 3 e i meno 15.

IMPERDIBILI

L’isoletta di Stadsholmen, meglio nota come Gamla Stan, la città vecchia, che vanta splendidi palazzi rinascimentali e stradine medievali, punteggiate di locali con distese di tavolini all’aperto che pullulano di persone.

Il Palazzo del Comune.

Realizzato con otto milioni di mattoni, al suo interno conta uffici, sale riunioni e saloni. Per visitarlo è necessario prenotare la guida, disponibile in italiano nel solo periodo di alta stagione (nei mesi estivi). Il tour ha inizio nel Salone Blu, anche se in realtà non è di tale colore, dato che l’architetto Östberg, dopo avere visto l’effetto del mattone rosso a vista, decise di lasciarlo così, senza intonacarlo. È il principale salone delle feste, grande quattrocento metri quadrati, ed è qui che ogni anno si tiene il banchetto del Premio Nobel.

Gli ospiti arrivano nella sala percorrendo un sontuoso scalone costituito da gradini particolari, di diversa altezza, voluti da Elsa, la moglie dell’architetto perché, sosteneva, agevolassero il cammino delle signore con i tacchi alti e l’abito lungo.